lunedì 12 aprile 2010

C'è una spiga di grano nelle AIE D'ITALIA

La canzone scelta per far parte del progetto AIE D'ITALIA (doppio cd che dà voce a dialetti e sonorità etniche di un'Italia che ha sempre la memoria corta) a rappresentare la Lucania è una piccola spiga di grano travestita da canzone,
"La zeit' ca abboule" ("La sposa, la promessa sposa che vola") di cui presto metterò (appena avrò finito di litigare col computer) testo e traduzione sul blog.
Anzi, no....crepi l'avarizia (direbbe un personaggio di Disneyana memoria) penso che metterò tutto il brano e pure con tutti i musicisti (gli ormai mitici LAMPASCIOUNAZZ annata 2005)!!
A presto dunque per commenti(graditissimi) e turpiloqui (pure quelli).
Pe mò pegliatev' nu VAS, coum' decen' a Venous...

domenica 11 aprile 2010

LIZZADR’O MIGRANTE E LUCANìA



 

                                         LIZZADR'O MIGRANTE E LUCANìA

 

 

                                                                                                                                                    "Lizzadr'o migrante"

Paolo Lizzadro, suonatore di percussioni "povere" (bidoni, sporte, barattoli, falci e valigia) e chitarra "paziente", nasce già migrante in quanto ha dovuto far spostare la mamma da Lavello di Lucania,  in Puglia visto che per 9 mesi non aveva sentito altro che fruttivendoli e ambulanti di  ogni tipo cantare del Tavoliere e dei suoi portentosi prodotti.

E così le "patate di Margherita" e le " percoche di Cerignola" sono state                                        (non da meno dei lampascioni di Lavello) le sue prime Muse ispiratrici.

Avvicinatosi tardi alla musica "agìta" , ha sperimentato, durante le successive migrazioni,          anche grazie agli studi musicoterapici, una modalità espressiva che definisce "musico-terramia" attraverso la quale riesce a "giocare" la musica dando spazio alla linfa sonora che sale dalle radici per diventare nuova gemma di una pianta (la vita) che ha sempre posto per nuovi innesti.   

Un pò  come quei senza fissa dimora che girano per le strade carichi di ciò che trovano portando tutto a "casa" , Lizzadr'o migrante propone musica che si fa casa senza tetto con idee ed oggetti di recupero, che possono ancora vivere e che, altrimenti sarebbero destinati in discarica.

Attraverso le esibizioni come busker, in strada per paesi, ha incontrato terre e persone diverse in      un gran bell'abbraccio sonoro.

Così, grazie ai felici incontri avvenuti a Castelraniero per Musica nelle aie, nel 2009 prende parte   al cd "AIE D'ITALIA" (progetto voluto e prodotto dal M.e.i.) il quale va a prendere posto tra le semplici e preziose piccole cose che abitano la valigia di cartone con lo spago che viaggia verso Nord.  Migrando…..si impara e così il mettersi in cammino, a volte, può insegnare come farsi piccola zattera, ponte e tappeto volante al contempo, proteso ad unire nel divergere.

Accanto ai testi delle canzoni popolari che narrano di Santi e briganti, schiavi e padroni, passioni, amore per la terra che dava, un tempo, sostentamento ma anche sottomissione, originava conflitti (e quindi sacrifici assoluti) speranza e libertà, trova oggi spazio il concetto di " vicinanza", la prossimità cioè con chi è lontano, diverso dal contesto.

Concetto che si abbraccia in toto quando si comprende quanto ci manchi la nostra prima Madre, la terra che ci ha visti nascere.

La migrazione così acquista il valore dell'antica transumanza, di viaggio vitale che importa e che esporta arricchendo terre e genti toccate dal passaggio degli armenti.

E nella spontaneità, che contraddistingue l'accoglienza di pastori e contadini lucani,

si incontrano, oggi, questa musica "migrante" con i musicanti di                                          "Lucanìa"

per ricreare quella sorta di embrione sonoro da cui i nostri amici hanno avuto origine.

In Lucanìa confluiscono (come i fiumi che attraversano la regione) il suonatore di mandolino

Massimo Duino, il suonatore di chitarra Carlo Arvia, i tamburellisti Marco Massari e

Gianfranco Marcontini, la violinista Jamie Marie Lazzara, il polistrumentista Mario De Carlo e il suonatore di zampogne e mandola

Matteo Torretti.

Il bagaglio musicale attinge da registrazioni sul campo fatte dall'antropologo Pino Gala: un interessante ed irripetibile repertorio degli ultimi due suonatori d'arpa di Viggiano sulla musica e sull'ampio panorama della liuteria tradizionale lucana, con i brani di chitarra battente dell'area cilentana, di violino, mandolino e chitarra;  registrazioni effettuate dal 1980 al 1991 in terra di Basilicata, nelle aree rurali appartenenti alle province di Matera e di Potenza.

Altre fonti sono state reperite dalla zona della Lucania confinante con la Calabria nell'area geografica del Parco Nazionale del Pollino.

Lucanìa si propone di rappresentare il presente esplorando il passato.

Le sonorità hanno origine in questa terra di antica fusione di usi e costumi accomunanti le popolazioni che la abitano, rintracciabili nelle rappresentazioni di vita, legate alla danza e ai suoni che le hanno accompagnate; momenti salienti della realtà quotidiana segnata dal passare del tempo, dall'alternarsi delle stagioni e dai cicli della terra, riti di fertilità e cerimonie sacre caratterizzanti la storia e l'esistenza di queste poco esplorate realtà culturali.

Folclore contraddistinto dal fondamentale legame tra l'universo del sacro, con la sua aurea di ignoto e trascendentale, e il mondo del profano legato all'ebrezza della festa e all'abbandono del "corpo" come atto emblematico di dionisiaca memoria!                                                                                 Atti simbolici, di cui oggi ne è quasi irrintracciabile l'origine.

Tanto questa tipologia di musiche quanto la stessa musicalità che caratterizzava i musicanti che erano soliti interpretarle durante quelli che erano veri e propri riti della società rurale, 

è purtroppo raro trovarle oggi in Lucania probabilmente perché troppo presto si è voluto rinunciare al passato e forse perché l'abbandono delle campagne e la conseguente  depauperazione delle tradizioni ha anticipato, di gran lunga e con più forza, la voglia e la necessità di fare memoria.

Processo, quest'ultimo, oggi indispensabile perchè le nuove generazioni possano coltivarne

le radici.

Ritmi e sonorità semplici e veraci che probabilmente traggono origine da immagini e impulsi ancestrali i quali oggi, bagnati da "altre acque" trovano nuovo vigore come getti di olivi e mandorli che, da tempo senza chioma, sono pronti a crescere e ad innestarsi fedeli all'ospitalità di questa terra.

Il progetto Lizzadr'o migrante e Lucanìa ha come intento il libero ricircolo di parole e suoni nel

"qui e allora che si rinnova" per rievocare, pur nella modernità, un passato sacro come sono le radici dell'albero della vita.

E tra i toponimi da cui pare derivi la parola "Lucania" c'è il latino "Lucus" ( bosco sacro). 

Il cammino di un migrante non è prevedibile  ma porta sempre un pò a casa….

E come all'inizio di ogni nuovo viaggio, un anziano sembra sussurrare:

<< Ca la Madonn' v'accumbagn'…….>>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contatti:   

notescalze@email.it            www.paololizzadro.blogspot.com

duinomassimo@libero.it   www.myspace.com/progettolucania

 

 


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sabato 10 aprile 2010

MUSICA NELLE AIE 2010


Buona l'intesa con i miei amici di radici che saluto con un arrivederci alle prossime collaborazioni festose e intrise di veracità, spero, come è stato in quel di CastelRaniero nell'aia di Michela!

MEIWEB - Aie d`Italia Tour 2010

MEIWEB - Aie d`Italia Tour 2010

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venerdì 2 aprile 2010

La taranta degli armenti


....in quanto figlio del Sud la mia vita è "sudata" per amore ed è per questo che i LUCANìA accompagnati da quel brigante di LIZZADR'O MIGRANTE (che sarei io) "transumeranno" con strumenti e armenti, su e giù per l'Appennino Tosco-romagnolo l'8 e il 9 Maggio. E non solo per pascolare.......